Un approfondimento sul Piemonte, in particolare per l’applicazione del regolamento attuativo del Patto per la salute sui volumi di attività per la riorganizzazione della rete ospedaliera e sugli standard qualitativi e quantitativi delle prestazioni specialistiche che garantiscono la massima sicurezza all’utenza: sono i primi risultati 2013 dell’assistenza ospedaliera e la loro tempestività secondo i parametri del Programma nazionale esiti illustrati il 9 ottobre dall'assessore regionale alla Sanità, Antonio Saitta, insieme al direttore generale dell'asessorato, Fulvio Moirano, e al direttore scientifico di Agenas, Marina Davoli.
“Il quadro che emerge disegna un Piemonte con molte eccellenze, come del resto sapevamo – ha dichiarato Saitta - ma ci dà indicazioni molto precise indispensabili per il lavoro di revisione della rete ospedaliera e territoriale che stiamo terminando: l’obiettivo è garantire maggiore sicurezza delle cure, volumi adeguati delle prestazioni, continuità assistenziale e la sostenibilità del sistema sanitario regionale. Il Patto per la salute impone un numero minimo di interventi e prestazioni sotto la cui soglia non si deve scendere per dare il miglior servizio all’utenza”.
Qualche esempio: per l’intervento di tumore ai polmoni (613 l’anno scorso in Piemonte) sono le Molinette, l’ospedale Maggiore di Novara e il San Luigi di Orbassano i centri dove il numero di prestazioni supera soglie davvero significative; sui 2305 casi di intervento per tumore al colon solo alle Molinette, al Mauriziano, all’ospedale di Cuneo ed a quello di Alessandria si sono superati i 100 interventi; sui 3727 casi di tumori al seno il numero di interventi spesso inferiori a 10 di ospedali come Susa, Chieri, Chivasso, Nizza Monferrato, Novi Ligure, Borgosesia, Ciriè e Mondovì desta serie riflessioni sugli standard qualitativi. Attenzione massima sulle maternità: i punti nascita vanno difesi dove raggiungono volumi che garantiscano sicurezza alle mamme e ai neonati, in quanto la soglia minima di parti è 500 all’anno.
“Nessun giudizio sull’operato dei sanitari - ha specificato Saitta - Solo la necessità di razionalizzare sia nel pubblico che nell’offerta privata i servizi che in Piemonte forniamo all’utenza: nessun calcolo ragionieristico, semmai la massima attenzione alla salute dei nostri cittadini”.
La revisione della rete ospedaliera sarà attuata entro fine 2014. Saitta e Moirano hanno precisato che avverrà “superando l’ottica della riduzione dei posti letto, ma scegliendo la strada della riorganizzazione per garantire migliore offerta sanitaria. Avremo tre anni di tempo per portarla a compimento, tenendo conto delle indispensabili condivisioni di chi nella sanità lavora ogni giorno: ignorare la proporzione tra numero di interventi e sicurezza dei pazienti sarebbe cinismo. Non difenderemo reparti che hanno volumi e standard inferiori a quanto prevede il regolamento attuativo del Patto per la salute”.
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