Scatta il conto alla rovescia per la posa della prima pietra del nuovo Palazzo della Regione Piemonte. Ad annunciarlo sono stati il 19 novembre la presidente Mercedes Bresso, il vicepresidente con delega al Patrimonio, Paolo Peveraro, l’assessore all’Urbanistica del Comune di Torino, Mario Viano, e l’architetto Massimiliano Fuksas, progettista della struttura.
Con la pubblicazione del bando di gara sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea è infatti incominciata la fase operativa: per presentare le offerte, le imprese di costruzioni avranno tempo fino al 18 gennaio 2010 ed entro lo stesso mese di gennaio si procederà all’aggiudicazione dei lavori. A questo punto il progetto potrà diventare realtà: il via libera ai cantieri è previsto entro maggio, mentre per vedere l’opera finita occorrerà attendere tre anni. Una struttura pubblica di grandi dimensioni, pensata dalla Regione per raccogliere in un unico edificio le 40 sedi ora sparse su tutto il territorio cittadino, andando così a colmare una carenza organizzativa della macchina amministrativa. Non solo: con la costruzione del nuovo Palazzo notevoli saranno i riflessi economici, legati sia alla riqualificazione di un’area degradata che all’attivazione di investimenti che l’opera concentrerà su Torino e sull’intero territorio piemontese.
Oltre alla realizzazione del Palazzo nell’area ex Fiat Avio, il masterplan firmato dall’architetto Massimiliano Fuksas prevede inoltre un ampio intervento di trasformazione urbana che riguarda i terreni di proprietà di Rfi (Rete ferroviaria italiana) e quelli su cui sorge la struttura olimpica Oval. Coinvolti nel progetto sono pertanto anche il Comune di Torino e Rfi, con i quali la Regione Piemonte ha di recente firmato un accordo di programma. Il Palazzo, infatti, sorgerà in posizione strategica, vicino al Lingotto, in un’area ben servita dal punto di vista dei trasporti grazie alla stazione della metropolitana (ora in costruzione), alla presenza della ferrovia e infine al futuro collegamento alla tangenziale tramite il sottopasso di corso Giambone.
Notevoli i miglioramenti dal punto di vista ambientale: ipotizzando che almeno l’80% dei dipendenti della Regione utilizzerà i mezzi pubblici per andare al lavoro, si otterrà un risparmio di 11,55 tonnellate di anidride carbonica (CO2), che equivalgono a circa 3.000 tonnellate all’anno.
La costruzione del grattacielo sarà il più grande cantiere pubblico d’Europa e l’intera operazione muoverà un giro d' affari stimato in 1,2 miliardi di euro, facendo crescere il Pil regionale dell'1%. Per realizzare la nuova sede degli uffici regionali, destinati a ospitare 2.700 dipendenti e 2-3.000 visitatori al giorno, l’ente ricorrerà allo strumento del leasing immobiliare in costruendo. Il costo dei lavori è stimato in 262 milioni di euro, ma il bando sarà aggiudicato secondo il criterio più basso offerto per il canone, comprensivo di quota capitale e interessi, previsto per una durata di 20 anni.
“Chiusa la fase di progettazione - ha commentato Bresso - è partito il bando di gara, sulla cui trasparenza e affidabilità vigilerà la commissione presieduta dall'ex prefetto di Torino Mario Moscatelli. Il finanziamento sarà possibile grazie alla vendita dell’area attorno alla Torre e degli immobili di proprietà della Regione attualmente sedi di uffici, oltre che al recupero degli affitti passivi, con l'obiettivo di arrivare a pagare una rata annuale di leasing inferiore agli attuali canoni d’affitto. Si tratta di una grande operazione, che da un parte renderà più efficiente il funzionamento degli uffici regionali e dall'altra contribuirà significativamente alla trasformazione di Torino, con notevoli benefici anche dal punto di vista ambientale e di risparmio energetico”. “Quando tutti gli interventi saranno attivati - ha puntualizzato Peveraro - il Pil del Piemonte crescerà di un punto percentuale. Fra costruzione della nuova sede, urbanizzazioni, vendita delle proprietà regionali e di Rfi complessivamente si metteranno in moto investimenti almeno per un miliardo e 300 milioni di euro. Questa è una grande occasione per gli imprenditori in generale e per il settore delle costruzioni in particolare che potranno finalmente rivedere la luce dopo aver attraversato il tunnel della crisi”.
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